GIOVANNI ANDREA NEGROTTI
OPERA Cavalier Cortese
Critica
della Professoressa di Spagnolo,
Letteratura
e Latino dott.ssa Marcela Aiello
Leggendo Cavalier
Cortese, il lettore si sente trasportato attraverso lo stile del linguaggio
nel Medioevo, quando i giullari diffondevano
canti, che posteriormente cristallizzerebbero in uno
stile letterario chiamato L'Amore Cortese." Questo scritto in
questione compie i requisiti necessari per essere incorniciato dentro questo
stile, inoltre, l' autore riconosce un'ispirazione shakesperiana al momento
di crearlo. Adottando come punto di vista il formato in cui questo testo è
presentato, lo stesso appartiene al genere epistolare la cui tradizione è ben
antica; tuttavia, è lecito chiarire in questo punto che non è intenzione di
questa analisi fare esposizioni teoriche, bensì piuttosto menzionare
punti teorici per giustificare le affermazioni dei versi per mezzo della lettera.
La lettera
comincia con una domanda di scuse dell'io testuale: " Cavalier Cortese" La prego di scusar
quest’umile uomo”... E
finisce con una frase di addio: "Buon riposo! Vi auguro la cosa migliore.
Il vostro servizievole Cavaliere.”
Nello sviluppo
della lettera si spiegano alcuni dei tratti dell'Amore Cortese, capendo come
quell' "amore" che si sente per la dama è un forte desiderio
sessuale, alimentato per la sfida che suppone ottenere una donna che appartiene
ad un altro uomo. Normalmente un Sig. Feudale e l'amante era un vassallo,
pertanto, si tratta di un amore infedele, che non è mai sinonimico di
matrimonio. Conseguentemente, questo amore non è il fine ultimo ma è un
incontro passionale e sono esempi di ciò:
·
“ ... la notte ci sorprende e ci abbandoniamo nel mondo di Morfeo e sogno di
stare ancora teco.”
·
“
Ho guardato i vostri lineamenti cambiare; quando i nostri corpi eran un
groviglio; meraviglia, ho guardato i vostri occhi, e tra sfumature di cobalto,
smeraldo e mogano sono arrivato alla vostra anima e l’ho baciata.
Oggigiorno la teoria che più riscuote forza è
quella che interpreta gli incontri come platonici, benché i primi testi di
questo genere fossero ambigui a questo rispetto.
Caratterizzazione
dell'oggetto amato:
Sostantivi ed
aggettivi:
cotanta belleza/ anima
mia/ leggiadra farfalla/ lucente stella!/ mia amata/ Mia leggiadra/ Mia dolce / piccola stella/mi
dama / il tesoro / sole.
Paragoni: come un lampo/ come un fulmine nel cuore.
La distanza:
In questo comma si pretende di mostrare con
esempi, che esiste un impedimento affinché gli amanti stiano insieme.
“Mia leggiadra, sono qui nel mio vuoto maniero; ho dato ordini ai
suonatori di allietar il mio animo ma non ho pace.”
“Mia amata, avessi almeno le ali per giungere a voi.”
“Voglio stare tra le vostre labbra, sulla vostra pelle, voglio vivere
così tra le vostre mani.” (il desiderio di stare vicino alla sua amata
implica che è una condizione che non si dà, che è solo).
“ Fatevi
baciare dal sole per sentire tutto il mio calore.” (anche lei é in un altro posto e per dare un punto di riferimento
all'ardore della sua passione usa l'imperativo).
“Non posso amarvi se non vi tocco,
se non vi sento, se non vi gusto.”(mostra la lontananza ed insieme è un amore infedele, cioè, che la
sua intenzione non è sposarsi).
“La notte é nera, ma uno strano alone
fosco accompagna il sentiero che porta al bosco l’aria profuma di muschio
bianco e guardo il cielo, mi chiedo come una piccola stella possa emanare tanta
luce e profumo.” (in un
contrappunto di luci ed ombre appare Il Bosco, che è tutto un luogo comune
letterario. Queste è il posto della confusione dove ha posto la passione e la
consumazione del desiderio carnale).
“V‘amo piccola stella, ora sono qui e
guardo il blu e non v’ é astro più bello di voi che incatenate i miei sensi e
non odo suoni più armoniosi della vostra voce.” (questa affermazione deve prendersi come una
galanteria del cavaliere cortese dopo avere avuto l'incontro sessuale nel bosco
alla difesa delle ombre).
“ ... e mi si stringe il cuore sapervi così
lontana...” (è un esempio
più dell'ostacolo fisico che ostacolerebbe l'unione o visita regolare tra gli
amanti).
La causa della distanza è la causa dell'addio:
"mia dama
sono venuto a voi come a pioggia nel deserto, facendo ritornare la primavera dove il
ghiaccio regnò, non posso lasciare ora quello che ho fatto alla rovina, i
cavalieri sono uomini d' onore e combattono per i più deboli, accorrendo ad
ogni sollecito.”
Si supponeva che
un cavaliere cortese doveva essere un membro di un'ordine che, per domanda di
suo Sig. o per obbligo morale, per esempio, per imposizione di una promessa
alla sua dama, viaggiava grandi distanze, accettando o provocando sfide,
risolvendo ingiustizie e proteggendo agli svantaggiati, donzelle, vedove ed
orfani. Queste imprese facevano vincere al cavaliere una gran fama, parallelo
al concetto di onore, popolarità e prestigio, obiettivi principali dell'epoca
che equivaleva ad una vita oltre la morte.
il testo in questione è stato premiato con menzione d'onore al " PREMIO MARIANNINA COFFA" 2015-2016 indetto dall'associazione Carovana dei Sensi premio nazionale Inchiostro e Anima e si trova nell'omonima antologia.